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A Caprara, piccola frazione del Comune di Campegine a Reggio Emilia, in via Rimondella al civico n. 1 c’è una casa, la cui porta è sempre aperta: è il fondo librario documentario Riccardo Bertani. Porta il nome di chi in quella cascina ancora vive, chiuso in poche stanze piene di libri, periodici e agende delle banche, sulle quali continua a scrivere, a mano, i risultati dei propri studi. Bertani Riccardo nasce in una famiglia contadina nel 1930 e conseguita la licenza elementare, come spesso accadeva a quella generazione, lascia la scuola, ma già durante l’adolescenza scopre e matura un’inclinazione straordinaria verso lo studio delle lingue. In 70 anni di studi e traduzioni (la sua bibliografia va dal 1956 ad oggi) ha scritto e realizzato più di 1000 volumi, arrivando a conoscere da autodidatta oltre 100 lingue: ha esplorato lingue sconosciute e dimenticate, rendendole comprensibili per gli italiani. I suoi interessi hanno approfondito la conoscenza del variegato mondo dei popoli autoctoni siberiani soprattutto dal punto di vista etno – linguistico; è autore di un rarissimo glossario longobardo, di un dizionario mongolo e di saggi sulle lingue degli antichi Etruschi, dei Rutuli, dei popoli Aino, Baschi, Maya e sui remoti idiomi scomparsi degli Indios della Patagonia e della Terra del Fuoco. Dalla sulla abitazione, oggi luogo di memoria e di testimonianze, ha tenuto scambi epistolari con insigni personalità del Novecento, tra cui Claude Lévi-Strauss e ha coltivato rapporti con le istituzioni culturali di diverse città, tra cui l’Istituto di Lingue Orientali dell’Università di Firenze, L’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università la Sapienza di Roma. Ha sviluppato anche un’interessante ricerca dedicata alle tradizioni popolari della sua terra d’origine: un vasto mosaico di saggi, sull’antica “civiltà contadina”, approfondimenti sul dialetto locale insieme allo studio dei toponimi di questi luoghi. Un patrimonio che ha deciso di lasciare a tutti noi: la sua casa è diventata un Fondo. Riccardo ha donato l’intero patrimonio librario e la sua abitazione al Comune di Campegine e l’Amministrazione Comunale ha realizzato un intervento specifico per la tutela e la valorizzazione:  i volumi sono stati catalogati e inseriti nel Sistema Bibliotecario Provinciale e sono stati attuati interventi conservativi negli ambienti di casa Bertani, destinati a preservare i materiali  e a tutelarne in tal modo l’integrità, l’unitarietà e la fruizione pubblica. Oggi, a 87 anni, continua a collaborare con la Biblioteca locale: i testi, rigorosamente manoscritti, vengono convertiti in formato digitale, proposti agli editori e quando possibile pubblicati. Il fondo dialoga con il territorio, lo arricchisce, rende questo piccolo angolo di campagna un’eccellenza, la testimonianza di un alternativo modo di vivere, lontano dai media, da internet, dalle contemporanee forme di comunicazione, ma quanto mai brulicante di lunghe prospettive, di ricerche, di visioni altre e lontane.


Riccardo Bertani vive il suo tempo fra lo studio e le occupazioni agresti, in un podere della pianura reggiana a Caprara di Campegine, dove è nato il 14 settembre del 1930. Come gran parte di quella generazione contadina, lascia la scuola non appena conseguita la licenza di quinta elementare. Ancora adolescente, in un ambiente familiare non privo di stimoli culturali, determinati soprattutto dall’attività amministrativa del padre Albino, primo Sindaco del dopoguerra del Comune di Campegine, scopre e matura via, via la propria inclinazione: lo studio delle lingue. Impara la lingua russa da solo, con il semplice aiuto di un vocabolario e di qualche grammatica, avviandosi lungo un percorso formativo autodidattico che avrà uno sviluppo singolare e straordinario. Intorno ai venticinque anni i suoi interessi sono ormai ben radicati, i suoi studi approfondiscono la conoscenza del variegato mondo dei popoli autoctoni siberiani, che saranno l’oggetto di diverse pubblicazioni nel corso degli anni: Poesie dei popoli dell’URSS: i Siberiani, Fiabe e leggende orocie, Narrativa ed epica dei popoli siberiani, Verso l’estremo mattino - Antologia epica dei popoli siberiani. Numerosissimi sono ormai gli interventi a carattere etno-linguistico, apparsi su diverse riviste come Il Polo dell’Istituto Geografico Polare, L’Universo dell’Istituto Geografico Militare, Soyombo dell’Associazione Culturale Italia-Mongolia. E’ autore, tra l’altro, di un rarissimo Glossario longobardo e di originali saggi sulle lingue degli antichi Etruschi, dei popoli Aino, Baschi , Maya e ancora sui remoti idiomi ormai scomparsi degli Indios della Patagonia e della Terra del Fuoco, tanto per ricordare alcune delle cento e più lingue trattate.
Bertani ha sviluppato anche un’interessante ricerca a carattere folklorico, particolarmente puntata sulla sua terra d’origine, in sintonia con gli interessi della Biblioteca Comunale di Campegine, del Museo Cervi, istituzioni con le quali da sempre mantiene una feconda collaborazione, da cui sono scaturite pubblicazioni come: Al Tabacòn, Bergnòcla e Ganàsa, Quando le medicine profumavano di siepi e di prati, La vacca Rossa. Un’indagine profonda, arricchita da un vasto mosaico di saggi, sull’antica “civiltà contadina” di questi luoghi, unica nella sua concezione, supportata da una memoria scevra di nostalgie, libera da pastoie scolastiche, che si snoda nel tempo della natura con irripetibili atmosfere narrative, come fosse un grande romanzo che non gli sarà dato il tempo di finire.
Fecondi sono i rapporti culturali che Bertani intrattiene con le istituzioni culturali di diverse città. In proposito non si può dimenticare l’invito che il Prof. Carlo Alberto Mastrelli, nel lontano 1976, rivolse al contadino di via Rimondella, per tenere una conferenza sui popoli paleoasiatici, presso l’Istituto di Lingue Orientali dell’Università di Firenze o, la partecipazione, nel più recente 1998, al Laboratorio Internazionale di Comunicazione, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
A metà degli anni Novanta, in concomitanza con la donazione dell’intero patrimonio librario, disposta da Bertani in favore del Comune di Campegine, l’Amministrazione Comunale, d’intesa con la Provincia di Reggio Emilia , ha realizzato un intervento specifico per la tutela e la valorizzazione del fondo medesimo: formando il catalogo informatico, immesso poi in rete nel Sistema Bibliotecario Provinciale ed attuando interventi conservativi degli ambienti di casa Bertani, destinati a conservare i materiali.
Nel corso degli ultimi anni ha intrapreso importanti collaborazioni con l’Associazione Polisportiva Campeginese e con Coopsette, grazie alla cui attenzione e sensibilità ha realizzato: Quando il tempo era segnato dal canto del gallo, scorci di vita contadina, Dizionario Mongolo- Italiano e Religiosità e credenze popolari, arricchito da splendide tavole dell’artista concittadino Alfonso Borghi.
Ora nello studio non c’è più la stufetta a legna che ha ingiallito i libri, sono stati rimossi i rudimentali scaffali fatti con untuose assi da formaggio, anche il caratteristico saliscendi ha lasciato il posto ad una moderna lampada, sono rimasti i curiosi soprammobili, i libri ed i documenti un po’ più in ordine. Dal cortile sono via, via scomparse le oche e le capre. Anche la vecchia madre Laura, con la quale Riccardo ha lungamente convissuto, se n’è andata da qualche anno. E’ il fotogramma di un tempo diverso, che appartiene ad un altro secolo e si salda, in questo passaggio epocale, con la serena figura di uomo che non usa il computer, si sposta con mezzi pubblici o in bicicletta e forse è ancora segretamente innamorato; studioso intellettualmente onesto e profondo, quanto di imprevedibili e svariati interessi che, da sempre, ogni notte molto prima che le tenebre volgano al giorno, in quel piccolo studio a pianterreno, riprende l’infinito percorso nel labirinto delle culture del mondo. Quasi fosse un’avanguardia di un nuovo modo di vivere.

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Come si fa

Il signor Riccardo Bertani non è disponibile per visite ed interviste; si prega di rivolgersi alla Biblioteca Comunale di Campegine

Ultimo aggiornamento

24-11-2022 11:11

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